Inaugurazione: Mercoledì 23 maggio 2018, alle 18.30
In mostra dal 24 maggio al 28 settembre 2018
Arte al femminile. Dal Rinascimento al Novecento, grande è stato l’apporto dell’arte al femminile, anche se sempre tendenzialmente nell’ombra. Eppure tra il XVI e XX secolo, molte donne hanno prodotto capolavori degni dei più grandi nomi delle correnti artistiche occidentali. Questa mostra vuole rendere omaggio a quelle artiste che, nell’arco dei secoli, hanno saputo continuare a dipingere e rappresentare il mondo attraverso la loro sensibilità e il loro talento, pur rimanendo spesso lontane dall’ufficialità delle accademie. Ecco allora “Il fattore F. Femminilità, fragilità, forza”, una collettiva che raccoglie il lavoro di cinque artiste: Marie-Claire Guyot, Cristina Martella, Nabila, Franca Settembrini, Annamaria Tosini; un dialogo tra approcci e stili differenti scaturiti dalla creatività di artiste diverse per età, condizione sociale, epoca, nazionalità.
Arte al femminile, dunque. Una parità raggiunta? Una donna deve essere nuda per poter entrare in un museo? – denunciavano a fine anni ’80 le Guerrilla Girls a New York. Ancora oggi il mercato non rende giustizia all’“altra metà dell’avanguardia”. Nonostante il momento caldo di protesta per la disparità di genere, questa non è una mostra contro, ma una mostra per. Per dar visibilità a percorsi femminili, intensamente vissuti e qui espressi dal punto di vista artistico. Perché se è vero che l’arte non ha genere, non è né maschile, né femminile, è altrettanto vero che l’universo donna sembra avere la capacità di “declinare” l’esperienza artistica secondo modalità e ispirazioni tutte particolari: attenta alla dimensione interiore e quotidiana, all’intimità dell’espressione poetica, alla rivendicazione di un’entità in grado di manifestarsi in piena autonomia. Un’esperienza artistica che passa attraverso la capacità di esplorare la propria anima per scoprirne le fragilità, i lati oscuri e trasformarli mediante il potere catartico dell’arte in creazioni forti, sapienti. Senza più paura.
Marie-Claire Guyot (Parigi 1937-Milano 1991) mette in mostra la sua introspezione ossessiva. È sempre lei il soggetto delle sue opere, un universo immaginario dove infanzia, maternità, religione si trasfigurano sui dipinti. Le opere di Cristina Martella (Atri, Teramo) sono frutto di una fantasia e un’immaginazione viva: sono esplosioni di natura, fiori, insetti volanti, tanto fantastici quanto reali: “dipingo quello che vedo”. E ancora le visioni caffeomantiche dell’egiziana Nabila (Il Cairo 1945): una moltitudine di figure incastrate fra di loro. Il colorato universo femminile di Franca Settembrini (Firenze 1947-2003) si popola di bambine, giovani della musica leggera, donne dalla folta capigliatura, dagli occhi penetranti, dalle mani con dita lunghe e affilate. Per chiudere con i ricordi salvifici di Annamaria Tosini (Palermo 1930-2013) immortalati nelle sue fragili sculture di carta riciclata realizzate negli ultimi anni della sua vita.
Galleria Maroncelli 12 – Milano
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